lunedì 22 dicembre 2008
Bodypainting
..lo so, non c'entra niente col Natale, ma a me è piaciuta molto. E' semplicemente un' immagine trovata cercando su Google immagini.
A me sembra insieme bodypainting e una forma di panismo, di cui parlavo qualche post fa.
E se la moda e l'idea del corpo dipinto vi piace, andate qui, ci trovate degli ottimi esempi.
Buon Natale e buone feste da parte mia!
P.S. I commenti non sono disattivati, anzi, passate pure, e mi sentirò meno sola in questo angolo sperduto di web
martedì 16 dicembre 2008
Jonny come home
venerdì 5 dicembre 2008
Due vecchi appunti
Prima che la memoria passi ad altro, due appunti di pensieri, nient’altro che brevi annotazioni, voglio trattenerli, così come sono, ma trattenerli, in parole scritte e non cancellate.
Sono due occhi, il primo appunto, due occhi tristi dentro una macchina che mi sfugge accanto. Li ricordo ancora dopo dieci anni..Erano occhi “persi di vista” da anni, ricordi in forma di giochi di parole..Occhi che m’hanno “detto” senza dire, che io ho “visto” col cuore, senza palpebre e ciglia. Non seppi subito il motivo di quella tristezza, nè se tale fosse davvero. E come avrei potuto saperlo? Ormai non frequentavo più quegli occhi, da tempo, potevo solo incontrarli per caso, tenendomi stretta al pudore di non chiedere. Il motivo però quella volta non tardai a scoprirlo. Lo seppì qualche settimana dopo, una sera di dicembre, un 6 di dicembre di tanti anni fa. Prima di entrare in ospedale a vedere mio nipote appena nato, il mio sguardo si attardò sugli annunci mortuari, e io lessi e rilessi e nei fui certa. Seppi così che il giorno prima, il 5 dicembre, era morto suo padre. Non mi ero sbagliata. Quegli occhi che io avevo visto per pochi secondi, tristi dietro ad un volante, tristi lo erano veramente: avevano dentro tutto il dolore di un figlio che sa che ha poco tempo, ormai, per guardare suo padre..
Il secondo appunto è un "giovane vecchio" di sessantotto anni che mi racconta delle cose. "Non ho più vizi, ormai. Non bevo e non fumo più. Sigarette, intendo. Le sigarette non le fumo più..Ma le canne si, ne fumo tre al giorno, non mi fanno male, anzi, mi fanno stare bene, calmo e rilassato. Cinquant’anni fa ci facevo il tè, con la marijuana, sa? Ma i problemi vennero con l’alcool…Mah..Tutto passato…bere, fumare..Ora vivo solo, ma ho avuto tre donne, e sei figli nella mia vita: tre con la prima, uno con la seconda e due con la terza, tre maschi e tre femmine in tutto! Il primo ha 42 anni e l’ultimo 10. Non sono nonno. Sono ancora padre. Ma..essere padri non è fondamentale..Il padre resta sempre un pò “staccato”, a distanza, dai figli..Quella che è importante è la madre..”…Avrebbe continuato ancora..Qualche minuto di più e, se non lo avessi fermato, per fretta e per riserbo, m’avrebbe srotolato i dettagli della sua vita. M’avrebbe detto tutti i suoi personali “appunti” vissuti in questo suo modo magari discutibile o poco esemplare. Appunti che mi auguro d’avere trascritto, io qui, senza giudizio alcuno. Semmai con un senso, che m’è rimasto, di rispetto per la persona, la sua età e la sua dignità, di “vecchio saggio spericolato”
martedì 2 dicembre 2008
La cagna
Ho visto per caso questo vecchio film di Marco Ferreri. E l'ho visto del tutto impreparata. Forse per questo mi ha stupito. E quando una cosa (o una persona) riescono a stupirmi, io la seguo con occhi incantati..
E' un film molto ironico, una originale metafora sulla fuga dai condizionamenti sociali e dalla banalità dei rapporti amorosi. L'ho visto come un affascinante gioco d'amore tra lei - che si impone a lui come donna portata dal mare, e si sostituisce al suo cane, uccidendolo e facendosi cagna per il suo padrone - e lui - solitario, eccentrico disegnatore di fumetti, che domina, addestra e protegge la sua "cagna".
Il tutto in uno scenario di isola sperduta, mare-sempre-mare-sempre-cielo-e-nuvole-sempre-sabbia-e-rocce
martedì 25 novembre 2008
Bambola gonfiabile
La bambola di Bellmer
La bocca educata a cerchio, faceva
la bambola gonfiabile
senza perfezioni di donna.
Sfere intercambiabili,
infinite combinazioni, snodature azzardate
sembrava una ragazza
smontata e riassemblata senza criterio.
Riempiva la stanza del suo niente
morbido e sporgente.
La vittima!
La fiammiferaia infreddolita!
Il pallone gonfiato che era!
Cosa ne era rimasto?
Tre buchi perfettamente circolari,
tre valvole funzionali,
tre iniezioni di elio per la sua voce di violino.
Intorno, pelle soda tesa e vuota
un liscio che non scorreva, la mano non andava avanti.
Squittivano le dita umide e nude
sopra il suo rosa pastello senza rughe.
Serica, seduttiva, silenziosa. A sibili si faceva più piccola.
Nell’assenza demenziale di espressione facciale
si lasciava strizzare senza sentire male.
Se ne andava, e-spirava, senza esplosione.
Un clitoride raggrinzito,
un imene intatto e sorridente,
una pelle di gomma che aveva perso il niente.
--/--
Non c'è un motivo preciso che mi abbia indotto a riportare qui questa poesia. Nel senso che, se vi cerco dei collegamenti personali, non ve ne trovo. Eppure, non credo sia nemmeno per opposizione, che mi abbia incuriosito..
Forse è semplicemente perchè mi spinge ad interrogarmi sul "gioco" tra i generi, maschile e femminile, attraverso il sesso, e su quanto poco scontato esso sia, e decodificabile in modo oggettivo, fuori dal contesto dei due che lo praticano...Chi apparentemente agisce, magari invece subisce (la necessità del sesso, l'incapacità di sedurre, la noia della ripetitività, o la compulsione alle novità, ecc..) Viceversa chi apparentemente subisce, magari, in realtà domina (perchè consente il godimento, conferma l'essenza dell'altro, induce dipendenza, ecc.) Mah!...In ogni caso, i miei complimenti all'autrice, per i contenuti interessanti e le immagini inequivocabili ed efficaci.
domenica 23 novembre 2008
I tuoi fiori in "bad guy"
Bad Guy" è perciò innanzitutto un grido disperato, e al tempo stesso un tentativo titanico di trasformare la difficoltà in possibilità, l'angoscia in pacificazione, la crudeltà in amore. (vedi questa recenzione, da cui ho copiato questa frase, e le parole della canzone, che metto qui sotto).
"Ecco qui i tuoi fiori / belli e misteriosi / con un non so che di strano,
e per questo io / li ho messi in un vaso / a forma di corpo umano.
Sono.... sono.... / i tuoi fiori / i tuoi fiori / fiori per me
Quando li guardo, sai / mi sembra che parlino / ma so che è una follia / o forse era un sogno in cui / dicevano:
non andare / non andare / non andare via."
martedì 4 novembre 2008
Robert Crumb - copiato da un'intervista
"Si, ho abusato moltissime volte dei miei talenti a fini egoistici, per il piacere di masturbarmi. Mi sono costantemente eccitato per i miei stessi disegni. Occorre dire che era difficile trovare del materiale porno che corrispondesse ai miei gusti sessuali particolari. Ero obbligato a disegnare le mie fantasie sessuali da solo, non avendo potuto trovare nel corso della mia giovinezza niente che soddisfacesse i miei desideri nel mondo reale. Vivevo in un mondo chiuso,
fatto di fantasie e masturbazione. Ero un perdente. Non avevo né bellezza né charme, tanto meno fiducia in me, e i miei talenti artistici non sembravano eccitare le donne. A quel punto ho sviluppato un'altra abitudine, una sorta di dipendenza, quella di dare una parvenza di vita ai miei sogni erotici riproducendoli su un foglio di carta. Ero perso nel mio piccolo mondo. Che schifo! Che rovina totale! Non c'è da stupirsi se le donne scappavano a gambe levate! Beh, non tutte...Alcune, letteralmente squilibrate, erano inverosimilmente affascinate dalle immagini che disegnavo nelle mie strisce. Così ho potuto realizzare alcuni sogni contorti e perversi con donne in carne ed ossa, grandi, forti, robuste, in buona salute, ma dall'immaginazione molto accesa! Si, sono un prodotto dell'America puritana".
"Ha sempre espresso visivamente senza censura le sue osessioni sessuali. Ne è valsa la pena?"
" Bella domanda! Me la sono posta sempre: valeva davveri la pena espormi così tanto nel mio lavoro? Ha mai fatto del bene a qualcuno guardare i miei disegni psicopatici di grosse donne che si lasciano manovrare in tutti i sensi da piccoli omuncoli fuori di testa?(..) Mi rifiuterei di stare nella stessa stanza con qualcuno che legge uno dei miei fumetti a sondo sessuale! Anzi, c'è di peggio: quei fumetti lì spaventano il 99 per cento delle donne. Il mio lavoro le disgusta. Chi potrebbe biasimarle per questo? Ne valeva la pena? Una cosa è certa: io non ho segreti. I miei pensieri più intimi, le mie fantasie più stravaganti sono lì, esposte sotto lo sguardo di tutti, per essere giudicate, per far si che tutti possano arrivare a dire: "Che schifo" Che malato perverso!" Sono una delle pochissime persone a poterlo dire. Allora forse ne è valsa la pena"
Questo qui sopra è un pezzo del'intevista di Francoise Armanet e Gilles Anquetil a Robert Crumb, pubblicata su "Il Venerdi" di Repubblica del 31 ottobre 2008. Perchè l'ho copiata e riportata qui? Per nient'altro che interesse personale. E curiosità verso questo autore, vignettista con uso di droghe e personalità dai tratti psicopatici, che vive in un modo molto particolare il rapporto tra esistenza ed arte. Un autore che sembra più kafkiano di Kafka e che, dopo averlo letto e riletto e apprezzato, lo ha anche narrato in fumetti, alla sua maniera naturalmente.
Più di tutto mi ha affascinato la totale esibizione di sè, quasi fosse un corpo, ed una mente, "trasparenti" privi di zone d'onbra celate (o da celare) allo sguardo altrui. E poi mi ha colpito il suo personale uso "terapeutico" dei propri fumetti e il suo dar loro una "vita" di carta, più concreta e soddisfacente, per sé stesso, della sua stessa vita reale.
Tutto qui.
Preciso a margine che non ho rspettato, nella copiatura, l'ordine sequenziale delle domande e relative risposte: semplicemente perchè per me vanno meglio così.
venerdì 24 ottobre 2008
Sospensione
Tant'è. Che fare dunque nel prosieguo? Dell'amore, le sue contraddizioni e le sfaccettature, e delle eterne tensoni in cui si cimenta sfidando la libertà ho già detto. Anche del tempo, ho detto, e di qualche concetto che mi sovviene pensando all'esistenza, la mia, e quella degli altri. E non ho dimenticato le risate, anche quelle ho messo qui. Ora mi sento in una empasse. Mi sono stancata di sviscerare i sentimenti, le passioni, l'amore. Anche perchè di questi argomenti si parla più volentieri quando si soffre. Ed io, per sfortuna di questo blog, soffro d'amore solo quel tanto ch'è necessario, quello che mi basta per accettare le eventuali sfide e accogliere le emozioni, mai scontate e sempre intense con te.
Adesso vorrei dire altro, ma non so ancora bene cosa. O, meglio, qualcosa saprei, ed ha a che fare con il senso dell'esistenza, per un verso, e con la vita di tutti i giorni, per l' altro. "Teoria e prassi di un'esistenza", potrei dire enfatizzando e in effetti l'ho appena detto, sia pure premettendo il condizionale. Ma io di importanza non me ne voglio dare. Tutt'altro.
Dunque non specifico, nè anticipo (anche perchè mi autocondizionerei , sentondomi in "dovere" di rispettare un "impegno"). E comunque rimando. Ad un altro tempo. Mi basta per oggi segnare un confine, tra un prima e un dopo, tra una F. e un'altra F., e un'altra F. ancora, che tanto sempre F. è
Insomma, mi prendo una pausa. Magari sarà più breve dell'intrevallo medio che intercorre abitualmente tra un post e l'altro di questo mio blog, ma è il senso di sopensione che conta.
venerdì 10 ottobre 2008
Forme di panismo
Così, di tanto in tanto, mi sorprendo a pensarmi "pesce" nell'acqua del mare, o "foglia" d'albero, che asseconda il vento..
Non mi stupisco, perciò, d'essere rimasta incantata, l'altro giorno, a guardare le foto di Helene Gritsch, pubblicate su "la Repubblica.it" (qui il link).
Bellissime!
Non credo si possa rendere meglio di così la simbiosi di corpi umani, e natura e l'intera idea filosofica di panismo!
P.S. La mostra/performance "Simbiosi tra danza e fotografia", iniziata ieri 9 ottobre, si protrarrà fino al 22 ottobre a Milano, al Forum Austriaco di cultura.
sabato 20 settembre 2008
Prospettiva d'autunno
L' oscurutà è tiepida,
Di sonno e saliva,
E sogni!
Autunno che incalzi,
t'accolgo felice,
Nella prima sera
Dopo la pioggia,
Al buio caldo di te.
giovedì 11 settembre 2008
martedì 12 agosto 2008
Un copiato su amore, esistenza e libertà
AMORE -ESISTENZA-LIBERTA'
E a leggere.
E a copiare qui qualcosa che mi ha fatto riflettere, o che mi ha, anche inconsapevolmente, segnato.
Ecco un brano dal cap. terzo de "L'età forte" di Simone de Beauvoir, che ho letto tanti anni fa.
"A Sartre piaceva molto stare all'Istituto, luogo in cui aveva ritrovato la libertà, e, in certa misura, il cameratismo che gli avevano reso così cara l'Ecole Normale. Inoltre, vi legò una di quelle amicizie femminili alle quali dava tanto valore. Uno dei borsisti, appassionato di filologia ma del tutto indifferente alle cose dell'amore, aveva una moglie che tutti all'Istituto trovavano affascinante. Marie Girard s'era trascinata per molto tempo per il Qurtiere latino; alloggiava in alberghetti miserabili, e le capitava di restarsene ritirata in camera sua per settimane, a fumare e a sognare; non riusciva assolutamente a capire che cosa fosse venuta a fare sulla terra; viveva alla giornata, brancolando in una nebbia squarciata di quando in quando da qualche ostinata evidenza; non credeva alle pene del cuore: erano pene di lusso, pene da gente ricca; le sole vere infelicità, per lei, erano la miseria, la fame, il dolore fisico; quanto alla felicità, la parola non aveva senso per lei. Era carina, sorrideva lentamente, con molta grazia; i suoi stupori pensosi ispiravano a Sartre una viva simpatia; ella ne provò per lui; convennero che i loro rapporti non potevano avere alcun avvenire, ma che il presente bastava, e si vedevano spesso. La conobbi; mi piacque, e non provai a suo riguardo alcuna gelosia. Pure, era la prima volta da quando ci conoscevamo, che Sartre prendeva in considerazione un'altra, e la gelosia non è un sentimento ch'io disprezzi e di cui sia incapace. ma questa storia non mi prendeva alla sprovvista, nè sviava l'idea che m'ero fatta della nostra vita, poichè fin da principio Sartre m'aveva avvisata che avrebbe avuto delle avventure. Avevo accettato questo principio, e accettavo il fatto senza difficoltà; sapevo fino a qual punto Sartre fosse teso al fine che governava tutta la sua esistenza: conoscere il mondo ed esprimerlo; avevo la certezza di esservi così strettamente associata che nessun episodio della sua vita poteva frustrarmi."
Simone de Beauvoir, scrittrice, filosofa e femminista francese, fu compagna di Sartre, di vita, e di pensiero. Lei scrisse molto di lui, e del suo rapporto con lui. Non si sposarono, nè convissero mai, se non per brevi periodi. Entrambi ebbero anche altre storie, anche importanti. Ma il loro legame durò tutta la vita di entrambi. Dopo la morte di Sartre lei scrisse La cérémonie des adieux, in cui molta parte è occupata dalla rievocazione del loro rapporto. Per Sartre "l’amore è, almeno progettualmente, la realizzazione dell’unità di io e altro. Per Sartre l’amore è fondamentalmente un voler essere amato e la volontà di essere amato è così la volontà di valere per l’altro come l’infinito stesso (Essere e nulla, pp. 436-37). Per questo è necessario che l’altro permanga libertà, ossia pura soggettività e non venga ridotto a cosa (ibidem, p. 455); in questo modo però ci si scontra con l’impossibile reciprocità di questo rapporto (ibidem, p. 444). Lo scacco è inevitabile. E anche l’atteggiamento masochista, cioè l’autoriduzione ad oggetto, è impossibile perché il volere questa condizione già la rende soggettività (ibidem, pp. 346-47). Questo scacco è rappresentato anche dalla dinamica del rapporto sessuale in cui l’impossibilità di possedere l’altro ad un tempo come trascendenza e come corpo sfocia inevitabilmente nel sadismo (ibidem, pp. 463-64 e 469). Per quanto sia un romanticismo consapevole del suo scacco, quello di Sartre è comunque ancora l’ideale romantico del progetto della fusione assoluta fra due infiniti." (copiato da qui)
Basta. Mi fermo. Non vado oltre. Ho messo queste brevi note sulla De Beauvoir e su Sartre solo per capire un po di più, dell'amore e della libertà, e di come si possano "coniugare" in un rapporto reale, non solo "teorizzato".
martedì 5 agosto 2008
Ricoperto di libertà
E mi vedo nuda.
Spoglia di paure e di alibi.
Felice e appagata.
E non temo.
Io non temo.
Solo tu, forse, temi.
Temi me.
E vedi corde tra le mie mani nude.
Tu che nudo non sei mai di fronte a me.
E che nudo non ti vorrei mai.
Perchè adoro, io, te.
E i tuoi mille veli di libertà che ti ricoprono
martedì 29 luglio 2008
La nostra libertà è figlia del '68
E secondo voi il '68 non ha lasciato niente di buono? Io non credo. Non avremmo tante libertà, senza il 68. Il fatto è che le abbiamo già trovate, e non le apprezziamo..
lunedì 21 luglio 2008
Realtà allo specchio
e nemmeno morto.
Lo specchio E'.
Lo specchio non è mai solo.
Sta insieme a chi esso riflette
E gli altri in lui riflessi sono "dentro" di lui.
Lo specchio non è buono.
Ma nemmeno cattivo.
Lo specchio è avido.
Ma anche generoso
di luce e di speranza.
Lo specchio sembra uno strumento
ma è forse un "creatore".
Chi mi assicura, dunque, che tutto altro non è
che un semplice riflesso?
Specchio
Mi rifletti peggiore
di come io sembro.
Ma mi mostri migliore
di come io mi sento.
Mi vedo in te
come io sono.
Soltanto me stessa
come tu mi vedi
martedì 15 luglio 2008
Un gioco
Penso ad un "giaciglio", anche solo un semplice "giaciglio". Questo mi basta, questo sarebbe bello tu cercassi per noi..SOLO PER NOI..Un gesto virile, dell'uomo che cerca un riparo per portarci la "sua" donna e fare l'amore con lei..So bene di essere una tra altre, per te, nè migliore, nè peggiore, ma soltanto "speciale" (solo una che ti vuol bene/ti conosce/ti comprende), ma voglio dirtelo forte quanto mi piace il nostro "gioco"...E non sai quanto mi perdo, io, a pensare ad un rifugio, anche improvvisato, dove tu mi parli, di tutto e di te, mentre sei, orgoglioso, dentro il mio corpo, scherzando e ridendo, o con mute parole di occhi..
Ecco, ora che le parole hanno parlato, al posto dei gesti e delle carezze, spero non abbiano "gualcito" nulla di questo nostro bel gioco...:-)
venerdì 4 luglio 2008
Amore e Libertà: un caso storico
Amore e libertà. Due grandi concetti, attorno a cui ruota la vita. Sono conciliabili? Si può essere liberi amando? O si deve scegliere tra amore e libertà? Io propendo per l'ultima alternativa. Mi sembra la meno romantica, ma anche la più verosimile.
Chiarisco fin da subito che le notizie che riporto le ho solo lette qualche settimana fa. Non sono una studiosa cultrice del pensiero e della vita di questo grande statista italiano dell’800.
Mi piace curiosare, semplicemente. E "rileggere" a modo mio, assecondando le riflessioni personali del momento.
Allora vediamola, la vita sentimentale di questo illustre statista, noto a tutti per la sua freddezza. Era davvero un uomo "freddo" Cavour. Ma non per questo si sottraeva alle passioni amorose. E non si negava alle donne, che, anzi, pare siano state in tante ad adorarlo. La “freddezza”, nel suo caso, era piuttosto la caratteristica con cui egli “gestiva” i suoi amori. Non si lasciava mai travolgere dalla passione, manteneva sempre un certo distacco, con le sue amanti. E, soprattutto, era incapace di amare una donna, per temperamento personale, e per sua stessa ammissione. Probabilmente, come ebbe a dire Indro Montanelli, la sua vera unica amante era la politica. E q
L’elenco delle sue devote amanti non è breve.
Per ben undici anni fu l’amante di Anna Schiaffino Giustiniani (qui sotto il suo ritratto, maritata ad un marchese col quale fece tre figli), che morì suicida per
Negli ultimi anni della sua vita la sua amante fissa fu Bianca Ronzani, una ballerina di origine tedesca sposata ad un mimo e coreografo triestino, diventato impresario e presto travolto dai debiti.
Pare fosse un’avventuriera. Tutti sapevano e tutti disapprovavano questa storia. Fu un “amore senile”, per Cavour: lei 28 anni, lui 46. Camillo non la “esibì” mai, la tenne sempre nascosta in una villa in collina fuori Torino, che le aveva comparto. Lui, notoriamente, non si faceva mai travolgere dalla passione, ma (c’è sempre un “ma”) forse per questa donna (la più “inopportuna”, tra quelle da lui "frequntate") la testa non la perse per poco..I maligni, alla morte del conte, dissero addirittura che lo avesse avvelenato lei, pagata per questo “servigio” dall’imperatore Napoleone..Ma furono solo voci..
Di certo, si sa che, anni dopo la sua morte, furono trovate ben 24 lettere scritte da Camillo Benso a questa sua amante. Ma chi le trovò, un certo Costantino Nigra, dopo averle acquistate, le fece distruggere perché, secondo lui, erano ispirate da una profonda passione e rivelavano aspetti troppo intimi, che non era bene si conoscessero del grande uomo politico. Non si saprà mai, dunque, se, sia pur tardivamente, Cavour abbia “imparato” ad amare..E, per conseguenza, se egli, così fedele alla libertà e così infedele alle donne, sia riuscito, o meno, a conciliare "amore" e "libertà".
E secondo voi? Si può esser capaci di provare amore, amore vero, senza rinunciare alla libertà?
P.S. Il contenuto di questo post si rifà completamente all’articolo di Laura Laurenzi “L’infedele che ha fatto l’Italia” pubblicato su “la Repubblica” del 25 giugno 2008.
Inoltre, ho letto sempre nell’articolo di Laura laurenzi, al Castello di Santona Davide Riondino metterà in scena, dall’ 8 luglio, il recital Cavour mon amour.
lunedì 23 giugno 2008
Tempo
domenica 15 giugno 2008
Pensieri sparsi
E voglio vederli fino alla fine..
Stavolta proprio fino in fondo..
E io lo rincorro..e non mi stanco
e ricomincio a sognare..e mangiare..
di te e di me..o soltanto per me..
martedì 10 giugno 2008
Un post di seta ;-)
Da "Seta" di Alessandro Baricco, copio la famosa lettera d'amora della misteriosa donna giapponese, che da sola, vale forse tutta la storia. No, in realtà sono belle anche le descrizioni dei luoghi e la ripetizione dei viaggi, come dei paesaggi, al mutare delle stagioni..Ma questa lettera è particolarmente bella, per la potente carica erotica che emana da essa, pur nell'assoluta mancanza di volgarità. E poi per l'inaspettato svelamento del mistero che si cela dietro all'autrice...che non è poi così scontata, e non è poi cosi "giapponese"...Ma che, di certo, è una donna innamorata.
Premetto che ometto di inserire le frasi della lettrice e del protagonista che ascolta, come compaiono nel romanzo, per poter "gustare" solo la lettera.
rimani così, ti voglio guardare, io ti guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi, e accarézzati, ti prego, non aprire gli occhi se puoi, e accarézzati, sono così belle le tue mani, le ho sognate tante volte adesso le voglio vedere sulla tua pelle, così ti prego continua, non aprire gli occhi, io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicina a te, accarézzati signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano, è bella la tua mano sul tuo sesso, non smettere, a me piace guardarla e guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi aver paura son vicina a te, mi senti? sono qui, ti posso sfiorare, è seta questa, la senti? è, la seta del mio vestito, non aprire gli occhi e avrai la mia pelle, avrai le mie labbra, quando ti toccherò per la prima volta sarà con le mie labbra, tu non saprai dove, a un certo punto sentirai il calore delle mie labbra, addosso, non puoi sapere dove se non apri gli occhi, non aprirli, sentirai la mia bocca dove non sai, d'improvviso, forse sarà nei tuoi occhi, appoggerò la mia bocca sulle palpebre e le ciglia, sentirai il calore entrare nella tua testa, e le mie labbra nei tuoi occhi, dentro, o forse sarà sul tuo sesso, appoggerò le mie labbra, laggiù, e le schiuderò scendendo a poco a poco, lascerò che il tuo sesso socchiuda la mia bocca, entrando tra le mie labbra, e spingendo la mia lingua, la mia saliva scenderà lungo la tua pelle fin nella tua mano, il mio bacio e la tua mano, uno dentro l'altra, sul tuo sesso, finchè alla fine ti bacerò sul cuore, perchè ti voglio, morderò la pelle che batte sul tuo cuore, perchè ti voglio, e con il cuore tra le mie labbra tu sarai mio, davvero, con la mia bocca nel tuo cuore sarai mio, per sempre, se non mi credi apri gli occhi signore amato mio e guardami, sono io, chi potrà mai cancellare questo istante che accade, e questo mio corpo senza più seta, le tue mani che lo toccano, i tuoi occhi che lo guardano, le tue dita nel mio sesso, la tua lingua sulla mie labbra, tu che scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi, mi sollevi, mi lasci scivolare sul tuo sesso, piano, chi potrà cancellare questo, tu dentro di me a muoverti adagio, le true mani sul mio volto, le tue dita nella mia bocca, il piacere nei tuoi occhi, la tua voce, ti muovi adagio ma fino a farmi male, il mio piacere, la mia voce, il mio corpo sul tuo, la tua schiena che mi solleva, le tue braccia che non mi lasciano andare, i colpi dentro di me, è violenza dolce, vedo i tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere fino a dove farmi male, fino a dove vuoi, signore amato mio, non c'è fine, non finirà, lo vedi?nessuno potrà cancellare questo istante che accade, per sempre getterai la testa all'lndietro, gridando per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretta, non c'è più tempo per fuggire e forza per resistere, doveva essere questo istante, e questo istante è, credimi, signore amato mio, quest'istante sarà, da adesso in poi, sarà fino alla fine,
Noi non ci vedremo più, signore. Quel che era per noi, l'abbiamo fatto, e voi lo sapete. Credetemi: l'abbiamo fatto per sempre. Serbate la vostra vita al riparo da me. E non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a dimenticare questa donna che ora vi dice, senza rimpianto, addio.
sabato 7 giugno 2008
Dalla poesia alla prosa
La "poesia" diventa prosa..Che parla di mani e di lingua, di te e di me. E di luoghi e di giochi...Di chiacchere e di politica..Di ambiente e di società..Di donne e di uomini..Di fantasie e di realtà..Di forza e di debolezza..Di godimento e di arresa..Di sensi e di mente..
Tutto qua, solo qua..Solo questo...
giovedì 5 giugno 2008
Impercettibili variazioni
Cambiando l'odine (dei post) il contenuto (del blog) non cambia, ma..può subire "impercettibili variazioni" di senso (e nei sensi) ;-) :-)
Questo solo per dire che mi piace giocare ;)..anche con le date dei post..Così posso mettere in evidenza, o in ombra, quello che mi passa per la testa. Oggi l'ho fatto, e ho pure cambiato qualche frase. Non escludo di farlo in futuro :-)
mercoledì 4 giugno 2008
Un sogno
Distesa sulla sabbia
Prona e nuda
Di pensieri e di vestimenti
Calda di sole
E coccolata dal vento
M’assopisco beata
Mi sveglio supina e sudata
La mia mano avida
Di nettare e di piacere
Ancora indugia
Persa tra le mie cosce
Arrendevoli e pazienti
Ora girami se vuoi
Accarezzami la schiena
Baciami la bocca
Bevimi tutta
E prendimi se vuoi
Solo se lo vuoi
Sono per te
Solo per te
lunedì 2 giugno 2008
Su e giù
Su e giù per scale
Su e giù di umore
Su e giù nei giochi di sesso
Dondolio d' altalena
Moto incessante
Prospettive sublimi
E sguardi verso il fondo
Rincorro il tempo
E non guadagno spazio
Ci sono - Sono su
Non ci sono - Sono giù
Se questo eterno altalenare abbia un scopo
O se sia invece l'altalena stessa il mio unico fine
mercoledì 28 maggio 2008
Un simpatico copiato sui Bonobo
---- :-) Postille molto poco serie :-) ----
Postilla n.1. Ma è mai possibile che sia sempre "Alfio" il nome da tutti usato come sinonimo di maniaco sessuale? :-)..No perchè..se è così..Voglio Alfio..:-)))
Postilla n. 2. Personalmente ho già un'idea su come applicare a me stessa questa "filosofia" dei Bonobo: anzichè fare discussioni, avere gelosia e irrequietezza..io prima mi faccio "Alfio", poi mi scopo i suoi amici e infine (o durante..dipende dall'estro del momento..) mi faccio anche tutte le sue amiche..presenti, passate e..pure future..;-) :-))))))
venerdì 23 maggio 2008
Un incontro
Ero io senza esserlo.
Ho conosciuto, per caso e per lavoro, un uomo, nato il 25 marzo, come me, 5 anni dopo di me. Vita vissuta senza una donna, con troppe madri e mai con la sua, impegnata a far da sorella all'altro suo figlio, l'unico accettato con sè (ma per poco..) Tanti mestieri, compreso il cassamortaro, ma escluso il cameriere. Passione per l'attuale lavoro (tecnico linee telefoniche), "paura" e desiderio delle donne, tanti fratelli non suoi e l'unico vero ancora da conoscere, in Venezuela...Piacere per la scrittura, dove sfogare emozioni e dolori, e per il disegno, paesaggi dentro ad archi e campanili sperduti...
...Deve per forza avere un corpo esclusivo la nostra anima?...