venerdì 5 dicembre 2008

Due vecchi appunti

Posto qui due vecchi appunti, "acconciandoli" un pò meglio di quando li ho presi. Riguardano la vita, la morte, il dolore, il disincanto, e un 5 dicembre.

Prima che la memoria passi ad altro, due appunti di pensieri, nient’altro che brevi annotazioni, voglio trattenerli, così come sono, ma trattenerli, in parole scritte e non cancellate.

Sono due occhi, il primo appunto, due occhi tristi dentro una macchina che mi sfugge accanto. Li ricordo ancora dopo dieci anni..Erano occhi “persi di vista” da anni, ricordi in forma di giochi di parole..Occhi che m’hanno “detto” senza dire, che io ho “visto” col cuore, senza palpebre e ciglia. Non seppi subito il motivo di quella tristezza, nè se tale fosse davvero. E come avrei potuto saperlo? Ormai non frequentavo più quegli occhi, da tempo, potevo solo incontrarli per caso, tenendomi stretta al pudore di non chiedere. Il motivo però quella volta non tardai a scoprirlo. Lo seppì qualche settimana dopo, una sera di dicembre, un 6 di dicembre di tanti anni fa. Prima di entrare in ospedale a vedere mio nipote appena nato, il mio sguardo si attardò sugli annunci mortuari, e io lessi e rilessi e nei fui certa. Seppi così che il giorno prima, il 5 dicembre, era morto suo padre. Non mi ero sbagliata. Quegli occhi che io avevo visto per pochi secondi, tristi dietro ad un volante, tristi lo erano veramente: avevano dentro tutto il dolore di un figlio che sa che ha poco tempo, ormai, per guardare suo padre..

Il secondo appunto è un "giovane vecchio" di sessantotto anni che mi racconta delle cose. "Non ho più vizi, ormai. Non bevo e non fumo più. Sigarette, intendo. Le sigarette non le fumo più..Ma le canne si, ne fumo tre al giorno, non mi fanno male, anzi, mi fanno stare bene, calmo e rilassato. Cinquant’anni fa ci facevo il tè, con la marijuana, sa? Ma i problemi vennero con l’alcool…Mah..Tutto passato…bere, fumare..Ora vivo solo, ma ho avuto tre donne, e sei figli nella mia vita: tre con la prima, uno con la seconda e due con la terza, tre maschi e tre femmine in tutto! Il primo ha 42 anni e l’ultimo 10. Non sono nonno. Sono ancora padre. Ma..essere padri non è fondamentale..Il padre resta sempre un pò “staccato”, a distanza, dai figli..Quella che è importante è la madre..”…Avrebbe continuato ancora..Qualche minuto di più e, se non lo avessi fermato, per fretta e per riserbo, m’avrebbe srotolato i dettagli della sua vita. M’avrebbe detto tutti i suoi personali “appunti” vissuti in questo suo modo magari discutibile o poco esemplare. Appunti che mi auguro d’avere trascritto, io qui, senza giudizio alcuno. Semmai con un senso, che m’è rimasto, di rispetto per la persona, la sua età e la sua dignità, di “vecchio saggio spericolato”

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