giovedì 9 aprile 2009

Senza parole, solo palline da golf

Non sono per niente insensibile a quanto è successo in Abruzzo, anzi, la cosa mi ha lasciato un profondo senso di dolore e impotenza, ma in questo "posto", in questo mio blog, dove mi ritaglio spazi per la parte più nascosta, e più libera di me, oggi mi va di mettere questo video, tratto dal film di Kim Ki Duck "Ferro tre - la casa vuota". Di questo film, il meno duro, forse (almeno tra quelli che io ho visto) di questo regista, l'incomunicabilità, la solitudine, il dolore e la violenza trovano delle strane vie per "scorrere", per passare e per far emergere qualche piccola speranza. Bellissimo quel modo di "parlare" muto tra i due protagonisti (non una parola, tra loro, in tutto il film, tranne una frase alla fine..), e quel linguaggio tra loro (solo loro) fatto di palline da golf tirate e rimandate, e poi quegli sguardi intensi, carichi di significato più di mille parole..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non servono parole. anzi no, servono. ma solo al momento giusto.

l'altra effe ha detto...

..e quando il momento non è giusto basta il pensiero. il problema è che a volte la connessione non funziona, o non è disponibile..