sabato 16 maggio 2009

Un pezzo di storia: "Manuale pratico per alieni appena sbarcati - il libro




Qualche settimana fa, in un altro "luogo" del web, sono stata coinvolta in un gioco, una sorta di sfida: scrivere un manuale pratico per alieni appena sbarcati. Io, che non sono mai stata in grado di scrivere storie, se non semplici "inizi", o brandelli di storie, ho contribuito così, con questa storiella scritta di getto, e, nella parte finale, col contributo di un'altra persona, E.
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...da non trascurare, poi, un oggetto tradizionale di uso terrestre, che va spiegato nei dettagli più di altri oggetti, in quanto uno dei più lontani dalla civiltà e dalla mentalità aliena: il libro. Gli alieni vivono in un mondo ipertecnologico, in cui ogni gesto è facilitato da un aggeggio meccanico. Pensate che ininiziano la loro giornata lavandosi e mangiando restandosene comodamente a letto. Un timer programmato all'ora prescelta, prima che essi finiscano il loro sonno - perlatro diurno, chè di notte danno i meglio delle loro potenzialità, in assenza di luce naturale - consente loro di aver già assolto a queste fondamentali funzioni, ottimizzando il tempo al meglio. In un mondo così c'è assai poco spazio per la fantasia, tutto è previsto, ideato, progettato ed i margini di personlizzazione si riducono alla scelta tra le varie opzioni già esistenti. Anche per raccontare una storia, dunque, come ad esempio l'incontro della Madre (colei che, generando, ha diritto ad organizzare il nucleo alieno) con colui che le consentirà di continuare la specie, l'esposizione si snoda attraverso le immagini, reali, di ogni momento di questo incontro, catturato dalla foto-video-camera che ogni alieno ha incorporata nella fronte fin dalla nascita. I ricordi sono superflui e fantasticare è uno sforzo inutile, oltrechè eccessivo, basta il dispositivo frontale. Ad un alieno che vive in un simile mondo, va da sé che spiegare cosa sia un libro, l'oggetto che apre la mente ad orizzonti sconfinati di fantasia, è cosa difficile, occore specificare tanti dettagli e, per essere sicuri che essi, dopo la spiegazione abbiano capito, si consiglia di fare una verifica di prova. Si può cominciare dicendo che il libro è una specie di album fotografico, in cui le scene, con gli oggetti e/o gli individui vengono descritti in modo "astratto", ossia senza supporti che ne riproducano la loro forma reale. Poi si potrebbe spiegar loro che un libro contiene un numero variabile di parole che, grazie ad un incredibile numero di impulsi celebrali, penetrano nel nostro encefalo dandoci l'immagine, creata dalla fantasia e dall'immaginazione, della "cosa" descritta dalla parola. L'alieno, essendo sviluppato per estendere la propria (limitata) immaginazione su cose o persone predefinite e non modificabili potrebbe avere qualche difficoltà nel momento in cui dovesse arrivare alla 'pratica' del libro. Si potrebbero eventualmente verificare alcune delle seguenti anomalie: A) Immane confusione mentale e conseguente svenimento della creatura extratterrestre. B) L'alieno potrebbe pensare che quell'attrezzo, per come l'abbiamo descritto, non sia altro che un teletrasporto e, sopraffatto dall'idea, ci si potrebbe tuffare dentro, scoprendo che in realtà è costituito da un qualcosa chiamato "carta" e non da microcapsule termo magnetiche ad alta velocità. C) La creatura potrebbe studiarne la forma e la composizione nel giro di pochi minuti grazie alle sue evolutissime capacità di percezione della materia solida, ma alla fine ciò lo ricondurrebbe alla anomalia A. Nel caso l'alieno dovesse capire, per un assurdo scherzo del destino, cosa è e qual'è la funzione di un libro, non arriverrebbe a leggerlo a causa della sua predefinita immaginazione, ma potrebbe raccontare ai suoi simili del pianeta Wankh una delle più antiche macchinazioni (cartacee) della specie che vive su un azzurro pianeta ai confini più remoti della galassia. Chiaramente per preservare la sicurezza del pianeta Wankh è meglio non dire nulla ai conquistatori galattici, che potrebbero approfittare dell'idea per tramortire psicologicamente i nostri affettuosi e limitati extratterrestri.

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