venerdì 4 luglio 2008

Amore e Libertà: un caso storico


Amore e libertà. Due grandi concetti, attorno a cui ruota la vita. Sono conciliabili? Si può essere liberi amando? O si deve scegliere tra amore e libertà? Io propendo per l'ultima alternativa. Mi sembra la meno romantica, ma anche la più verosimile.
Cito un caso "storico" emblematico: quello di Cavour. E faccio un pò di gossip d'annata. (Il gossip ci sta sempre, in estate!!!)
Chiarisco fin da subito che le notizie che riporto le ho solo lette qualche settimana fa. Non sono una studiosa cultrice del pensiero e della vita di questo grande statista italiano dell’800.
Mi piace curiosare, semplicemente. E "rileggere" a modo mio, assecondando le riflessioni personali del momento.
Allora vediamola, la vita sentimentale di questo illustre statista, noto a tutti per la sua freddezza. Era davvero un uomo "freddo" Cavour. Ma non per questo si sottraeva alle passioni amorose. E non si negava alle donne, che, anzi, pare siano state in tante ad adorarlo. La “freddezza”, nel suo caso, era piuttosto la caratteristica con cui egli “gestiva” i suoi amo
ri. Non si lasciava mai travolgere dalla passione, manteneva sempre un certo distacco, con le sue amanti. E, soprattutto, era incapace di amare una donna, per temperamento personale, e per sua stessa ammissione. Probabilmente, come ebbe a dire Indro Montanelli, la sua vera unica amante era la politica. E questo pare abbia confidato a qualcuno Cavour. Il Conte antepose sempre la sua libertà ed indipendenza personali a qualsiasi legame. Amare una donna, amarla sul serio, donandosi a lei, avrebbe significato per lui avere una "costrizione" permanente nella sua vita. Del matrimonio diceva che non faceva per lui perché avrebbe lasciato la moglie troppo sola e troppo a lungo, per via dei suoi doveri di statista. Di conseguenza avrebbe solo dato adito a pettegolezzi e scandali, che lo avrebbero esposto al ridicolo. Un rischio questo, che egli non poteva permettersi di correre.
L’elenco delle sue devote amanti non è breve.
Per ben undici anni fu l’amante di Anna Schiaffino Giustiniani (qui sotto il suo ritratto, maritata ad un marchese col quale fece tre figli), che morì suicida per
lui. Cavour le voleva bene, ma non la ricambiava con altrettanta passione e devozione e, soprattutto, le era infedele. Pare sia stata una personalità molto irrequieta, questa donna. Mazziniana convinta, perennemente in lotta con sé stessa, combattuta tra fede e ragione, tra religione e passione. Lo amava a tal punto da voler la sua felicità, anche a scapito della propria. Cavour, si disse, non si sentì troppo in colpa per questa morte. Del resto, a parte il fatto che era leale nel non fare mai mistero dei suoi “tiepidi” sentimenti, in quel periodo aveva anche un’altra appassionata amante che lo distoglieva da cupi e lugubri pensieri di rimorso. Si trattava di Emilia Nomis di Pollone, sposata, anche lei, ad un marito pericolosamente geloso. Poi vi fu, nella sua vita amorosa, Clementina Guasco, detta “l’ignota” dai biografi, poi Costanza Vittoria Scati di Casaleggio e poi ancora Melania Costa Ghighetti, moglie di un medico. Anche Mélanie Waldor, scrittrice e poetessa francese, amante di Alexandre Dumas, “assaggiò” e fu “assaggiata” nel suo letto.
Negli ultimi anni della sua vita la sua amante fissa fu Bianca Ronzani, una ballerina di origine tedesca sposata ad un mimo e coreografo triestino, diventato impresario e presto travolto dai debiti.
Pare fosse un’avventuriera. Tutti sapevano e tutti disapprovavano questa storia. Fu un “amore senile”, per Cavour: lei 28 anni, lui 46. Camillo non la “esibì” mai, la tenne sempre nascosta in una villa in collina fuori Torino, che le aveva comparto. Lui, notoriamente, non si faceva mai travolgere dalla passione, ma (c’è sempre un “ma”) forse per questa donna (la più “inopportuna”, tra quelle da lui "frequntate") la testa non la perse per poco..I maligni, alla morte del conte, dissero addirittura che lo avesse avvelenato lei, pagata per questo “servigio” dall’imperatore Napoleone..Ma furono solo voci..
Di certo, si sa che, anni dopo la sua morte, furono trovate ben 24 lettere scritte da Camillo Benso a questa sua amante. Ma chi le trovò, un certo Costantino Nigra, dopo averle acquistate, le fece distruggere perché, secondo lui, erano ispirate da una profonda passione e rivelavano aspetti troppo intimi, che non era bene si conoscessero del grande uomo politico. Non si saprà mai, dunque, se, sia pur tardivamente, Cavour abbia “imparato” ad amare..E, per conseguenza, se egli, così fedele alla libertà e così infedele alle donne, sia riuscito, o meno, a conciliare "amore" e "libertà".

E secondo voi? Si può esser capaci di provare amore, amore vero, senza rinunciare alla libertà?



P.S. Il contenuto di questo post si rifà completamente all’articolo di Laura Laurenzi “L’infedele che ha fatto l’Italia” pubblicato su “la Repubblica” del 25 giugno 2008.
Inoltre, ho letto sempre nell’articolo di Laura laurenzi, al Castello di Santona Davide Riondino metterà in scena, dall’ 8 luglio, il recital Cavour mon amour.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

L’amore "libero", ovvero realizzato, crea i grandi prosatori, perchè il sogno d’amore si logora nella vita quotidiana, mentre un amore "non libero" ovvero impossibile crea i grandi poeti, perché l’amore resta un sogno, inattaccabile, anzi si sublima con il passare degli anni.

Cyrano

Anonimo ha detto...

Consiglio la visione del film di ieri sera, R4, L'anima gemella. "Tonino è promesso sposo di Teresa, l'arrogante e frustrata figlia di un ricco commerciante di pesce di un paesino del Sud Italia, ma in realtà ama la cugina di lei, Maddalena, pura e solare. Quando viene abbandonata sull'altare da Tonino a favore della cugina, Teresa, resa folle dalla rabbia e dalla gelosia, si affida all'opera di Angelantonio, un barbiere truffaldino figlio della fattucchiera locale, perché riesca, con le arti magiche, a far mutare il cuore di Tonino. Nonostante la sua insipienza nell'uso della magia, Angelantonio riesce nel suo intento, ma nel far ciò complica talmente le cose che dovrà intervenire la madre per risanare la situazione"

Cyrano

l'altra effe ha detto...

x Cyrano - Come dire che l'amore è prosaico, se si realizza, e poetico, se non si realizza? Beh! In questo senso, si, sono d'accordo..Le cose sognate, e non attuate restano pure, intatte, come i bei sogni. Però è sull'accoppiata amore e libertà che ho qualche dubbio, specie se è un amore realizzato..
Comunque, ti ringrazio dei bei commenti, che mi fai, attenti a quello che scrivo e rifletto. E grazie pure per il consiglio sul film (completo di trama) :)
Alla prox!
F.

Anonimo ha detto...

Dolce Effe, per dirla alla Keats, dolci sono le meleodie udite più dolci quelle non udite. Se preferisci Neruda:
Baciami,
mordimi,
incendiami,
che io vengo sulla terra
solo per il naufragio dei miei occhi di maschio
nell'acqua infinita dei tuoi occhi di femmina!

Cyrano

l'altra effe ha detto...

Abile spadaccino Cyrano, romantico nell'animo, ;):)concordo con Keats, ma preferisco Neruda
Grazie del dolce commento, e dei versi
F.

Anonimo ha detto...

Eccola tutta.

Canzone del maschio e della femmina!
La frutta dei secoli
che spreme il suo succo
nelle nostre vene.
La mia anima che si riversa nella tua carne distesa
per uscire da te più buona,
il cuore che si spande
si stira come una pantera,
e la mia vita, ridotta a schegge, che si annoda
a te come alla luce delle stelle!
Mi ricevi
come la vela il vento.
Ti ricevo
come il solco la semina.
Dormi sui miei dolori
se i miei dolori non ti bruciano,
legati alle mie ali,
che forse le mie ali ti porteranno,
raddrizza i miei desideri,
che forse compiangi la loro lotta.
Tu sei l'unica cosa che ho
da quando ho perso la mia tristezza!
Squarciami come una spada
o ricevimi come un'antenna!
Baciami,
mordimi,
incendiami,
che io vengo sulla terra
solo per il naufragio dei miei occhi di maschio
nell'acqua infinita dei tuoi occhi di femmina!

Cyrano

Anonimo ha detto...

In tema di amore e libertà, esorto a leggere il barone rampante di Calvino.

Trama. Cosimo Piovasco Barone di Rondò, il 15 giugno del 1767, in seguito ad un banale dissapore familiare, all'età di 12 anni lascia la villa di famiglia, sita nel libero comune di Ombrosa, per trovare rifugio sugli alberi, da dove non scenderà mai più.
A dispetto di un ambiente familiare tutto sommato benigno, manifesta una invincibile ostinazione nel voler seguire una propria via, un modo preciso, autentico, personale, anche se eccentrico, di essere nel mondo.
Sugli alberi, Cosimo, che si è intanto procurato come compagno terrestre il simpatico bassotto Ottimo Massimo, un cane di nessuno, vive una serie di avventure: va a caccia, combatte contro i pirati, spegne gli incendi, si dedica alla botanica e alla potatura, si consegna anima e corpo allo studio e alla lettura.
Dotato di grande fascino, Cosimo conosce l'amore di molte donne, vivendo sensuali avventure passeggere e grandi storie tormentate: quella con Ursula e, principalmente, quella con Viola.
Ursula è la figlia di un nobiluomo, Don Federico, appartenente ed un gruppo di spagnoli, coi quali Cosimo viene in contatto e che, in seguito a contrasti col re, trovano rifugio sugli alberi di Olivabassa. Cosimo rinuncia a sposare la ragazza cui vuole bene, quando gli viene chiesto come contropartita di abbandonare la sua randagia vita sugli alberi.
Ma è Viola la vera protagonista femminile del romanzo, una bellissima biondina, capricciosa e deliziosamente prepotente, raffinata e inquieta, bella e brillante.
L'amore di Viola e Cosimo è fatto di emozioni, sentimenti, piaceri, ma anche di improvvisi screzi e ombrosi risentimenti, di arrabbiature, disperazioni, sofferenze, rancori, gelosie e ansie.
Viola non tarderà a mettere i suoi spasimanti l'uno contro l'altro e le loro strade presto si divideranno.

Cyrano Ercole Saviniano di Bergerac

l'altra effe ha detto...

@ Cyrano - grazie dei tuoi preziosi commenti, della poesia di Neruda, che è sempre bella da leggere e rileggere, e della trama de "il barone rampante". Hai ragione, è un altro ottimo esempio di amore e libertà.
Alla prox, Cyrano Ercole Saviniano di Bergerac :)
F.

Anonimo ha detto...

…......@.@.@.@..@
....@........@..........@
...@............@....@@
...@..............@@..@
....@..............@...@
......@...........@..@
.........@......@..@
..............@..@
...................@
.....................@
.......................@
........................@........@@@
........@@@@@....@..........@
...@.............@@@......@@
.......@@@.......@..@@
.........................@
.........................@
.........................@
.........................@
.........................@
........................@
.......................@

Cyrano

Anonimo ha detto...

Non tutti possono capire il modo con cui ho amato le mie dolci donne. In realtà le ho amate tutte, a volte in successione, e a volte addirittura contemporaneamente.
Non tutti sono capaci di amore esclusivo, anzi decisamente la minoranza.
Ma io sono stato un grande statista e avevo la capacità di percepire le cose nella loro affascinante crudezza. Questa stessa capacità che mi ha reso grande in politica, mi ha anche impedito di legarmi ad una sola donna con il matrimonio e mi ha impedito di essere bugiardo, infedele e ipocrita nei confronti di quelle che amai.
Camillo Benso Conte di Cavour

l'altra effe ha detto...

@ Cyrano - :) grazie del fior
@ Camillo Benso Conte di Cavour - :) ti ho stanato, finalmente, caro Camillo! :)..Sempre sincero..dici grandi verità..;) Son contenta che tu ci sia!Visto? ti ho pure dedicato un post! :)
Un bacio
F.

Anonimo ha detto...

Che bel post! Complimenti! Hai avuto una bellissima idea, spero che pubblicherai presto un altro articolo come questo, su qualche altro personaggio storico e la sua vita amorosa.
C'è una bella raccolta di poeie di Prévert, intitolata proprio "poesie d'amore e libertà", ed a proposito, io credo che amore e libertà siano le cose più belle della vita e che insieme vadano benissimo.
Ma mai mi fiderei di un uomo o di una donna che non si lascia andare completamente e che non sia disposto a donare tutto sé stesso all'amore, il cui UNICO limite è, appunto, la libertà...
Laura
www.laurabamilliondollarbaby.blogspot.com